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mercoledì 7 maggio 2025

1932 Bollettino Straordinario della Sezione Provinciale di Milano.

 ARCHIVIO

 Materiali per la storia dell'Istituto del Nastro Azzurro


Collezione Giorgio Madeddu
La sede della Sezione di Milano nel 1932 era a Via Ariberto n. 11 

Il Bollettino è stato edito in occasione del centenario della Istituzione delle Medaglie al valore militare.
 Il Bollettino riporta lo stemma dell'Istituto con le sole due Medaglie , d'Oro e di Argento. Infatti è noto che la Medaglia di bronzo, chiamata inizialmente Menzione Onorevole, fu creata nel 1877, mentre la Croce al Valore Militare fu creata nel 1922. Il Bollettino Straordinario fu creato anche per cercare di convincere i Decorati della Provincia che ancora non erano iscritti all'Istituto di provvedere, quindi aveva anche una funzione di propaganda e reclutamento

Ulteriori dettagli si possono chiedere a Giorgio Madeddu (giomadeddu@gmail.com)

martedì 6 maggio 2025

Contributo alla Formazione dell'Albo d'Oro dei Decorati Italiani. Le Decorazioni al valore di Forza Armata VI Parte

 ARCHIVIO

 Progetto Albo d'Oro


Manuel Vignola          

Sistema grossomodo analogo ha introdotto la Guardia di Finanza  con il D. Lgs. 69 del 19 marzo 2001 e regolamento di attuazione del Ministro dell'Economia n. 315 del 2002. Si richiede per la Medaglia al Valore in attività d'istituto l'impegno (a rischio della vita nelle prime due classi, senza rischio personale nella classe bronzo) per il salvataggio di vite umane, per aver garantito il rispetto delle normative in modo da salvaguardare gli interessi economici dello Stato e dell'Unione Europea nonché per aver tenuto alto il prestigio del Corpo in Patria e all'estero, mentre la Croce al Merito ricompensa il concorso intelligente ed efficace in studi di segnalata importanza o azioni caratterizzate da somma perizia volti allo sviluppo del Corpo di appartenenza. Le proposte vengono effettuate dal Ministro dell'Economia e concesse dal Presidente della Repubblica per le Medaglie al Valore, e sono vagliate da una Commissione di cui fa parte il Comandante Generale, due Ufficiali superiori, un Generale di altra FF.AA. se il candidato non vi appartiene o Dirigente dell'amministrazione di appartenenza se civile ed è necessario il Nulla Osta del Ministero degli Affari Esteri se trattasi di cittadino straniero. Le Croci sono concessa dal Ministro dell'Economia.



                                          Medaglia d'oro al Valore GdF e Croce d'oro al Merito (www.quirinale.it)                

 


domenica 4 maggio 2025

il museo della motorizzazione militare. Roma Cecchignola Caserma Arpaia.

 MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE




Il Museo rappresenta una delle maggiori collezioni dei mezzi in dotazione all'Esercito Italiano  

sabato 3 maggio 2025

Marco Montagnani. Aggiornamento documentazione relativa al volume dedicato alla vicenda del Piroscafo Conte Rosso

 ARCHIVIO



“L’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO REQUISITO “CONTE ROSSO” - 24 MAGGIO 1941”.

APPENDICE 01/2025 DEL 01.05.2025

MORTI – DISPERSI – SOPRAVVISSUTI: NUOVO COMPUTO ALL’8 APRILE 2025

 

Nell’ottobre del 2023 l’Istituto del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati al Valor Militare ha pubblicato, a cura del suo Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM) e per i tipi Archeoares, il saggio di Marco Montagnani, “L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” - 24 maggio 1941”. Oramai pressoché esaurito.

 

 L’Autore vuole divulgare, con cadenza mensile, salvo imprevisti o contingenze, appendici di ciò che per vari motivi non ha trovato posto nell’opera pur essendo interessante, compresi aggiornamenti e correzioni ai suoi contenuti e le novità importanti relative alla tragica storia del Piroscafo.

La sintetica significatività dei suoi contenuti la caratterizza.

 

Chiunque volesse fornire a titolo gratuito materiali per la rubrica, la cui pubblicazione sarà insindacabilmente valutata dalla Redazione, potrà scrivere all’indirizzo: federazione.asti@istitutonastroazzurro.org allegando la liberatoria che ne autorizza la divulgazione. Detti materiali non saranno restituiti salvo particolari accordi.


Le Appendici che aggiornano il Volume trovano posto nella suindicata rubrica nel sito

www.istitutodelnastroazzurro.org

al comparto CESVAM il giorno 30 di ogni mese.

Inizio 30 aprile 2025

 


venerdì 2 maggio 2025

I crimini contro la pace. I crimini contro l 'umanità. Il Diritto Internazionale. II Parte

 APPROFONDIMENT 

 IL PROCESSO DI TOKIO

 1945-1948

Il processo di Tokyo rappresenta un naturale controaltare al processo di Norimberga. Il 3 maggio 1946, si insedia  a Tokyo il Tribunale Militare per l’Estremo oriente. Undici sono le nazioni partecipanti ciascuna con un proprio rappresentante: Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Unione Sovietica, Cina, Francia Canada, Paesi bassi, Nuova Zelanda, India e Filippine.

I capi di accusa per il processo sono uguali a quelli di Norimberga: crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Ma il profilo operativo del processo ha delle precise connotazioni. Il Tribunale Militare  giudicherà solo gli individui responsabili di crimini contro la pace. Lascerà alle nazioni i cui territori sono stati invasi dal Giappone la possibilità di giudicare, ed eventualmente condannare, individui accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Sotto accusa è la politica aggressiva ed imperialistica del Giappone dal 1931 al 1945 e per questo sono incarcerati e tradotti nella prigione di Sagomo  a Tokyo oltre 250 persone. Tra queste sono individuate i 28 imputati che si dovranno presentare e rispondere al Tribunale Internazionale.  Sono per lo più militari e diplomatici. Tutti hanno avuto un ruolo primario nella politica giapponese. Oltre a Hirota Koki, Tojo Hideki, il principe Konoe Fuminaro, che si suiciderà prima dell’inizio del processo, , nella lista degli impatati figura Okawa Shumei, che viene considerato uno dei massi responsabili, come ideologo, indiretti delle violenze della guerra di agrressione giapponese.

In cima alla lista ci dovrebbe essere l’imperatore Hiro Hito: la formula di questa assenza è individuta nel fatto che teoricamente era un monarca costituzionale e quindi “irresponsable” nelle decisioni prese dal governo; in realtà il non mettere sotto accusa l’imperatore deriva da un preciso accordo tra Alleati e Giappone al momento della resa. Sarebbe stata un onta, quasi un aprire il vaso di pandora in termini di ribellione e resistenza da parte del popolo giapponese se avesse assistito al processo di un Imperatore che era considerato quasi un semidio.. Capofila degli imputati rimase il generale Tojo Hideki, che dal 1941 al 1944 fu uno dei maggiori artefici della conduzione della guerra del Giappone.

 

Il Tribunale Internazionale fu presieduto dal giudice Willian Webb, di formazione anglosassone, ma australiano di nazionalità. Gli altri giudici sono i rappresentanti dei Paesi che hanno subito le violenze giapponesi.

 

La difesa degli impuati è basata, nella sostanza, nel fatto che le decisioni erano prese in seno al Governo, in modo collegiale, e che nessuno di loro avrebbe potuto opporre una qualsiasi resistenza alle decisioni del governo stesso. E’ una difesa che in pratica riverbera quella degli imputati di Norimberga ( gli ordini dovevano essere eseguiti). 

Il dibatto è seguito con molta enfasi dalla stampa internazionale, soprattutto da parte di quella statunitense; a tratti il processo pare una vera a propria sottolineatura del ruolo dei vincitori.

I testimoni ascoltati sono 419, mentre vengono raccolte oltre 800 deposizioni. I documenti acquisiti agli atti sono circa 4300, mentr eil processo verbale consta di circa 48.000 pagine.  Le udienze terminano il 16 aprile 1948, le sentenze vengono emesse il 12 novembre dello stesso anno, in un mondo che ormai ha capito che la guerra conclusa anni prima non ha risolto praticamente nulla e nuovi venti di guerra si profilano all’orizzonte.  Tutti gli accusati, ad eccezione di due, sono considerati colpevoli. 7 vengono condannati alla pena di morte, mentre i rimanenti all’ergastolo. La sentenza finale è raccolta in un volume di 1218 pagine.

 

Non vi è spazio per approfondire l’azione parallela e seguente alla attività del Tribunale Internazionale di Tokyo.  Nei territori occupati dal Giappone gli individui accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità perseguiti dalla Giustizia nazionale del paese invaso, saranno 5700, di cui 920 saranno condannati, con sentenza eseguita, a morte.

In generale, suddivisi in Criminali di categoria A, B,C, saranno oltre 200.000 glaccusati che verranno sottoposti a provvedimenti di vario genere, in una gamma che va dalla pena capitale alla epurazione dai pubblichi impieghi.

 

Il valore del processo di Tokyio, come quello di Norimberga sta nel fatto, più volte sottolineato che  un Governo o un vertice politico può essere chiamato a rispondere delle sue azioni. Questo ha avuto un significato rilevante in Europa, ma ancor più in Giappone, ove i governanti quasi erano sfiorati dalla concezione religiosa in cui si ammantava l’imperatore.

 

Il processo di Norimberga ed il processo di Tokyo, come ebbe a dichiare il capo degli accusatori a Norimberga Robert Jackson , avevano l’aspirazione di “apparire ai postei come l’adempimento dell’aspirazione una man alla giustizia”. In parte questa aspirazione è andata delusa, in virtù della violazione dei principi della irretroattività della legge penale e della giustizia uguale per tutti . Altro aspetto controverso il fatto che sia a Norimberga che a Tokyo fu sollevata dalla difesa la questione della giustizia dei vincitori sui vinti. E’ facile constatare che nessun processo per crimini di guerra e contro l’umanità fu intentato a carico degli Alleati.

 

Ma i processi di Norimberga e di Tokyo, pur nelle loro limitazioni giuridiche  e limitazioni certamente censurabili, sono processi che, forse, erano il meglio che la Comunità Internazionale in quel momento storico potesse esprimere hanno però una loro valenza ed hanno lasciato una eredità degna di Nota.

Due i punti fondamentali di questa eredità: l’ordine superiore non libera nessuno dalla propria responsabilità penale; la legittimazione della giurisdizione penale universale.

Dai processi di Norimberga e Tokyo si potevano, però, trarre ammaestramenti che sono stati ignorati nei decenni successivi: il fattore tempo ed il fattore luogo . Norimberga durò meno di un anno,  Tokyo poco più di due anni. I processi si svolsero lì dove aveva un significato: a Norimberga furono emanate nel 1935 le leggi sul sangue e sull’onore tedesco, simbolo del potere e del programma nazista.

 

Processi che hanno aiutato a superare “il passato che non passa” in Germania e in Giappone, che hanno inciso nella coscienza storica di una Nazione e che hanno evidenziato  la necessità di riflettere su certe ideologie e soprattutto che si pongono come una barriera al rifiorire di simili ideologie e quindi di rivivere le violenze che hanno prodotto.  Processi utili alla Nazione. Al contrario dell’Italia, in cui la cosiddetta” mancata Norimberga italiana” ha generato revisionismi, negazionismi e rifioriture  di tutte le risme, come se i disastri le violenze i lutti e il loro corollario che hanno marchiato due generazioni  fosse passato inutilmente.

giovedì 1 maggio 2025

INFOCESVAM N. 2 DEL 2025. Marzo Aprile 2025

 NOTIZIE CESVAM


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XII, 63/64/, N. 2, Marzo Aprile 2025, 1 maggio 2025

XII/2/976 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 2 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 976 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

XII/2/977 – Con questo numero il Bollettino Notizie del CESVAM raggiunge i 1000 post pubblicati dal n. 1 ad oggi.

XII/2/978 – Questo numero di INFOCESVAM è in gran parte dedicato allo stato di avanzamento dei progetti più recenti.

XII/2/979 – Progetto 2024/3 – Titolo. “Dal Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di combattimento”. Terminata la raccolta del materiale documentario e di quello iconografico. Predisposto il manoscritto 1.

XII/2/980 - Il Blog www.valoremilitare.blogspot.com ha avuto nel mese di Gennaio 2025 n. 1122 contatti (Dicembre 2024 erano stati 1122). Nel mese di Marzo 2025 i contatti sono stati 9916. Nel Mese di Aprile sono stati 8102. In totale dalla sua apertura i contatti sono stati 218743 La tendenza è, quindi, ancora positiva.

XII/2/981- In distribuzione il n. 1 del 2025 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione.

XII/2/982- E’ stato stabilito che il Collegio dei Docenti presso ai Master attivati si riunirà nelle modalità concordate ogni Giovedì del mese alla Aula 3 della Sede della Università dalle 9 alle 13

XII/2/983 - Progetto Interno. “ L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” 24 maggio 1941. La Edizione del volume è esaurita. La Federazione di Asti predispone un piano di ulteriore sviluppo del Progetto, che sarà data notizia dei contenuti nel prossimo numero.

XII/2/984 – Progetto 2024/4 “Dal Corpo di Liberazione ai Gruppi di Combattimento”Il Sig. Moriggi, di Rimini, Socio della Federazione del Nastro Azzurro di Cesena, figlio del gen. Moriggi ha dato materiale documentario ed iconografico pere il completamento del progetto

XII/2/985 – Il 27 Aprile 2025 si è tenuta a Roma, la Giornata del Decorato 2025.

XII/2/986 – Il termine per la consegna della Tesi per l’ammissione alla discussione di Laurea per la sessione estiva ( Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) è fissato al 6 maggio 2025. La sessione di Laurea si terra un giorno tra l’ultima settimana di giugno alla prima settimana di luglio

XII/2/987 – Progetto 2023/1 – La Divulgazione. Il Catalogo “Le Edizioni a Stampa” 2014-2024”. è in distribuzione presso le Biblioteche, le Scuole e gli Istituti e a chi ne fa richiesta. Raccoglie tutte le pubblicazioni edite tramite la esecuzione dei progetti in essere sia interni che esterni

XII/2/988 – E’ in preparazione il “CESVAM REPORT” Settembre 2021 – Agosto 2025. N 4 della Rivista QUADERNI” che completa i Report Settembre 2014 – Agosto 2019 (2019) e Settembre 2019 – Agosto 2021 ( 2021).

XII/2/989 – Progetto 2020/2 Prigionia italiana in mano Britannica 1941 -1947. Il Primo volume Africa Orientale Italiana 1935-1940. “Impero: tra realtà e propaganda” è nella versione Manoscritto 5. La copertina è stata composta ed edita.

XII/2/990 – Progetto 2024/3 – Progetto “ Il Valore Militare e le Fosse Ardeatine”. Raccolto il materiale iconografico e documentario. Collaborazione con Aladino Lombardi. Contatti diretti con la Direzione del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Predisposto il Manoscritto n. 1 .

XII/2/991 – Collaborazione CESVAM – Associazioni. Cesena. Il 22 parile 2025 il Direttore del CESVAM ha tenuto una conferenza sul tema “A 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La Sconfitta. Il posizionamento dell’Italia nella realtà internazionale. Dal Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 ad oggi ( fine della NATO?).”

XII/2/992 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Mese di Marzo, 4 Video, mese di Aprile, 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I video sono trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

XII/2/993 – Collaborazione CESVAM – Associazioni. Il 14 Maggio pv. Presso il CASD Centro Alti Studi per la Difesa si terrà un Convegno Il Collegio Militare di Roma e La “Nunziatella” storie convergenti” in collaborazione con L’Associazione Ex Allievi della Nunziatella Sezione del Lazio

XII/2/994 – Progetto 2024/2 – Progetto “ 80° della Liberazione. 1944. I Martiti di Fiesole e gli Eccidi in Toscana”. Collaborazione con la Federazione Regionale della Toscana. Coautore Manuel Vignola. Raccolti i materiali documentari e iconografici. Predisposto il Manoscritto 1

XII/2/995 -Le sessioni di laurea estive dei Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea, Politica Militare comparata, e Terrorismo ed Antiterrorismo internazionale si terranno nella seconda quindicina di giugno 2025. (www.unicusano.it/master)

XII/2/996 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 maggio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 3 del 2025. (Uscita luglio 2025)

XII/2/997 – Progetto 2024/1 – “80° della Guerra di Liberazione. Monte Marrone. 1 -10 Aprile 1944. la svolta. Raccolto il materiale documentario ed iconografico. Predisposto in bozza i capitoli I; II, III, e la Bibliografia generale e di pertinenza. Predisposto il Manoscritto 1.

XII/2/998- Si è svolto a Roma il 26 marzo 2025 il Convegno di Studi e Ricerca “ Verso il Congresso Nazionale. Chi siamo, Cosa facciamo, Cosa vogliamo Dove Andiamo”. Pubblicati nelle varie filiere diversi interventi. Risultati: E’ emerso il dato che il CESVAM impronterà la sua azione nel futuro in base alle varie situazioni secondo il principio della “geometria variabile”, concetto ampiamente illustrato in vari interventi e note.

XII/2/999 – In Tipografia per la stampa il n. 2 del 2025 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 per la distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione

XII/2/1000 - Prossimo INFOCESVAM (maggio - giugno) sarà pubblicato il 1 luglio 2025. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org




martedì 29 aprile 2025

Editoriale Aprile 2025

 EDITORIALE


Questo mese di aprile 2025 ha visto la iniziale applicazione dei dettami scaturiti dal convegno del 26 marzo 2025, dal titolo "Verso il Congresso Nazionale. Chi siamo, cosa facciamo, cosa vogliamo, dove andiamo". che si possono racchiudere nel concetto delle attività a "geometria variabile" . Le risorse, le energie ed il tempo disponibile saranno impiegate in quei progetti ed attività i cui connotati diano la massima garanzia di un proficuo e redditizio lavoro, dopo accurata valutazione delle persone con cui si viene a contatto, che devono essere da CESVAM. In questo quadro ha avuto un impulso degno di nota l'impegno per continuare l'offerta formativa svolta attraverso i Master, ovvero una apertura verso il mondo dei giovani che sta dando le più ampie soddisfazioni, anche in termini di adesione e partecipazione, oltre che si sostegno finanziario.

Avviata con soddisfazione anche l'apertura del Canale You Tube CESVAM i cui video sono il frutto della collaborazione di tanti componenti il CESVAM. Come ampiamente previsto il Canale, in base alla registrazione al momento ha iscritti solo fuori dell'Istituto del Nastro Azzurro, con una quasi totale assenza di iscritti già soci. Questo rientra nell'iniziativa in quanto è rivolta a persone che non conoscono il Nastro Azzurro e le sue finalità. Occorre anche dire che la stragrande maggioranza dei soci è in eta matura e più che matura e quindi ha poca dimestichezza, se non addirittura ignora queste forme di comunicazione.

Da rilevare che questo QUADERNI ON LINE, come risulta dalle "Statistiche" ha confermato il trend dei mesi precedenti in termini di contatti e letture. Nel mese di Marzo 2025 i contatti, ovvero i lettori, sono stati 7016, mentre nel mese di Aprile 2025 hanno superato quota 8000. In totale dalla sua apertura i contatti totali sono stati 219.743. La constatazione è quanto mai mai positiva, anche con la semplice constatazione che i lettori sono di gran lunga superiore ai soci iscritti.

Da sottolineare come il "Catalogo delle Edizioni a Stampa 2014 2024" edito tramite il Progetto 2023/2 "Divulgazione" sta avendo un discreto successo. Sta assolvendo la funzione per cui è stato creato, ovvero presentare gli oltre 51 volumi che il CESVAM ha edito dal 2014 ad oggi e quindi contribuisce alla diffusione delle nostre pubblicazioni.

Si preannuncia la edizione per il prossimo congresso del III CESVAM REPORT (settembre 2021 - agosto 2025) che segue il I CESVAM REPORT (settembre 2014 - agosto 2019) e il II CESVAM REPORT ( settembre 2019 - agosto 2021).

Infine si chiude questo editoriale riportando il motto emerso durante gli scambi di opinione avuti durante il suddetto Convegno del 26 Marzo 2025, mutuato dalla pubblicità di una nota catena di Supermercati: i fatti, oltre le parole. 

(massimo coltrinari. direttore del CESVAM)

lunedì 28 aprile 2025

Copertina Aprile 2025




 QUADERNI ON LINE



La collaborazione a geometria variabile


  

                                           Anno LXXXVI, Supplemento on line, IV, 2025, n. 110

                                                                               APRILE  2025

valoremilitare.blogspot.com 
www.cesvam.org 

canale you tube: istituto nastro azzurro - cesvam

domenica 27 aprile 2025

I crimini contro la pace. I crimini contro l'umanità. Il Diritto Internazionale

 APPROFONDIMENTI

IL PROCESSO DI NORIMBERGA

 1945-1948

 

Sessant’anni fa a Norimberga si concludeva il processo che vide il vertice nazista chiamato a rispondere dei suoi atti e dei suoi crimini. Per la prima volta nella storia, coloro che erano al vertice di uno Stato e attori di una guerra senza leggi e senza limiti, erano chiamati, nel quadro di garanzie processuali riconosciute, a dare conto delle loro decisioni; decisioni che in sei lunghi anni avevano procurato al loro popolo ed ai popoli europei indicibili sofferenze e lutti, oltre danni materiali immensi. Tenuto a Norimberga, la città tedesca culla della legalità apparente nazista ( Le famose “leggi di Norimberga” sulla quali si fondò fino al 1942 la giurisprudenza tedesca, travolta poi dalle decisioni della Conferenza di Wansee) questo processo rappresenta la pietra miliare nel Diritto Internazionale per chiamare, in qualche caso, a rispondere dei loro atti tutti i dittatori ed oppressori che si alternano in folla sulla scena di questo martoriato mondo. Ma non solo.

Con la dizione di “processo di Norimberga” intendiamo anche le azioni procedurali messe in atto dai vincitori della seconda guerra mondiale, oltre che del vertice anche dei maggiori esponenti della dirigenza tedesca. Sono una serie di processi che si svolsero dalla fine della guerra agli inizi degli anni cinquanta durante i quali si cercò di ripristinare un minimo di legalità di fronte alla violenza esercitata, oltre i canoni della accettata violenza bellica, dai tedeschi contro popolazioni nemiche i cui componenti non erano belligeranti. Questi processi si tennero non solo in Germania ma anche nei paesi già occupati dai nazisti, come URSS, Polonia, Cecoslovacchia, Jugolsavia, ecc.

Parallelamente  a questi processi, che si svolsero in un arco temporale che va dal 1945 agli inizi degli anni cinquanta, si svolsero processi in seno all’ordinamento giudiziario della Germania Federale, per imputati minori.  Questa ultima categoria di processi si qualifica per il fatto che sono corti composte da Tedeschi che giudicano altri tedeschi, ovvero viene meno la composizione internazionale e straniera dell’organi giudicante.

 Dopo il processo Eichmann svoltesi nel 1961, che rappresenta uno spartiacque fra i processi di Norimberga e la residuale azione processuale nei confronti di coloro che per vari motivi si sottrassero al giudizio, si svolsero dagli anni ottanta in poi alcuni processi contro responsabili nazisti di crimini oggetto di imputazione a Norimberga, più per una questione di principio e di coerenza che di reale giustizia. Qui si tenta di tracciare un quadro generale di questi avvenimenti, come premessa introduttiva al problema della punibilità o meno di comportamenti non accettai in guerra o in situazioni conflittuali estreme.

 Gli Alleati iniziarono a pensare sui trattamenti da riservare ai nemici dell’Asse già nell’autunno del 1943. Inizialmente si pensò di sottoporre i responsabili ad un “consiglio militare di guerra”; poi, acquisti ulteriori dati, si decise di sottoporli a regolare processo.

 Alla conferenza di Londra dell’estate del 1945 si prese in esame tre categorie di “crimini”: la prima “crimini contro la pace”, tesi sostenuta da americani ed inglesi, in cui si sottolinea che l’aggressione tedesca ha leso i diritti di tutto il mondo; la seconda “crimini contro la guerra”, tesi sostenuta da sovietici e francesi, in cui si inseriscono i maltrattamenti, le uccisioni, i lavori forzati, l’assassinio e le violenze sui prigionieri di guerra, l’esecuzione di ostaggi, le razzie, la distruzione ingiustificata di villaggi, non sostenuta da esigenze militari.

 

Nonostante tutti gli sforzi queste tesi non riuscivano ad includere quello che era il più grande problema del tappeto: l’Olocausto. Già la definizione di ebreo era un problema; se non si trovava una soluzione, il genocidio ebraico e le vessazioni subite dagli ebrei in Europa rimanevano fuori da ogni processo. Fu quindi necessario ricorre alla tesi di “crimini contro l’umanità, cioè lo sterminio, la deportazione e qualsiasi atto disumano commesso contro le popolazioni civili, prima e durante la guerra, fuori della violenza bellica, e le persecuzioni per motivi etnici, religiosi, politici, razziali, di sicurezza od occasionali.

 

I crimini contro l’umanità per poterli definire hanno bisogno di essere correlati alla tesi del “complotto” ordito per sostenere una aggressione o un crimine di guerra, altrimenti la mera definizione di “crimine contro l’umanità” rischia di esulare dalla prassi processuale. In altre parole si accetta il principio che i “crimini contro l’umanità” non possono essere perpetrati prima della guerra, ovvero a partire dal 1 settembre 1939.

 

Il Processo di Norimberga contro il vertice nazista.

Il 18 ottobre 1945 a Norimberga, scelta proprio in virtù del fatto che fu il palcoscenico dei riti nazionalsocialisti di rilievo, si  tenne la prima udienza di quello che poi nella dizione comune è passato alla storia come Processo di Norimberga. Principale imputato presente era Herman Goering; gli altri imputati erano, Rudolf Hess, Robert Ley, Julius Streicher, esponeti del partito nazista; Hjalmar Schacht, ministro dell’economia e presidente della Reichbank, Walter Funk, addeto alla arianizzazione del popolo tedesco e delle popolazioni dei territori occupati, Wilhelm Frick, ministro dell’Interno;, Joachin Ribbentropp, ministro degli esteri; Franz von Papen, vicecancelliere, Albert Speer e Fritz Sauckel, addetti allo sfruttamento della forza lavoro coatto; i militari impuati sono Wilhelm Keitel, capo del Comando Supremo delle Forze Armate e Alfred Jodl, del Comando Supremo delle Forze Armate, Erich Raeder, Capo della Marina, e Karl Doenitz, Comandante delle Forze Subacquee. A tutti questi si aggiungono cinque esponenti della burocrazia statale di vertice nei territori occupati: Baldur von Schirach, per l’Austria, Konstantin von Neurath, per il protettorato di Boemia e Moravia, Hans Frank per il Governatorato generale cioè la Polonia, Alfred Rosenberg, per i territori dell’Est e Arthur Seyss-Inquart, per i Paesi Bassi.

I principali impuati però sono assenti perché deceduti. Hitler, in primo luogo, suicidatosi il 30 aprile 1945, Himmler, suicidatosi il 23 maggio 1945, Heydrich, ucciso da patrioti cecoslovacchi a Praga nel 1942, e Muller, capo della Gestapo e martin Bormann, capo del partito eclissatosi al momento del crollo della Germania.

 I capi di accusa sono: “cimini contro la pace”, “crimini di guerra”, “crimini cntro l’umanità”, nella accezione detta sopra.

 Il dibattimento fa emergere schiaccianti prove documentali e testimoniali nei confronti di tutti i deputati, portate per lo più da loro collaboratori subordinati, oltre che da protagonisti oculari. La linea difensiva adotta è semplice: si dichiarono “non a conoscenza dei crimini commessi contro chiunque, ebrei compresi; se qualcuno di loro vi ha partecipato lo ha fatto senza rendersene conto. In pratica hanno solo ubbidito agli ordini, emanati da uno solo, Hitler.

 La maggior parte delle prove e dei dossier di accusa sono presentati dalla parte americana, che nella sostanza ha promosso e gestito l’intero processo.

 I processi verso la dirigenza nazista

Parallelamente al processo di Norimberga sono istruiti processi contro funzionari di vario livello della dirigenza tedesca. Il 26 aprile 1945 gli Alleati ordinano di arrestare d’ufficio gli appartenenti ai seguenti gruppi: 1°  Dignitari del partito dal grado più basso della gerarchia. 2° Funzionari e Dirigenti della Gestapo e del Sicherheitsdienst. 3° Waffen-SS dal grado più basso di sottufficiale. 4° Ufficiali di Stato Maggiore delle Tre Forze Armate. 5° Ufficiali di Polizia. 6° SA dal grado più basso di ufficiale. 7° Ministri ed alti funzionari, responsabili territoriali e comandanti civili e militari dei territori occupati. 8° Nazisti e simpatizzanti nazisti dell’industria e del commercio. 9° Giudici e procuratori dei Tribunali speciali. 10° Traditori Alleati passati al servizio dei Nazisti.

La data di riferimento per i capi di accusa è il 1 settembre 1939, ove emerge che i “crimini contro l’umanità” non possono essere stati perpetati prima della guerra. Con questo vengono dichiarate non criminali le seguenti organizzazioni: le SA, perché nel corso della guerra le sue attività furono insignificanti; il Consiglio di Gabinetto, perché ristretto di numero, e l’Alto Comando dello Stato Maggiore Generale nella sua generalità ( l’accusa riguarda solo alcune decine di generali). Quindi non sono dichiarate criminali il Corpo degli Ufficiali e quello della Funzione Pubblica

 

Con questi criteri si individuano circa 5000 persone. Ma il numero si riduce a circa 200 in ragioni di tipo “procedurale”; sono duecento  “esponenti” centrali nella determinazione della tragedia dell’Olocausto.

 

Costoro sono raggruppati in dodici procedimenti d’accusa, che vale la pena di elencare: 1° contro i medici nazisti; 2° contro il maresciallo dell’aeronautica Eberhard Milch. 3° contro il ministro della giustizia Franz Schlegelberger e i suoi collaboratori. 4° contro Oswal Pohl e la burocrazia dei campi di concentramento e sterminio. 5° contro gli industriali del gruppo Flick. 6° contro la I.G. Farben. 7° contro i generali dell’Esercito operanti nei Balcani, nello scacchiere Sud-Est. 8° contro i mebri dell’Ufficio Centrale della razza. 9° contro i componenti i Einsatzgruppen. 10° contro il gruppo industriale Krupp. 11° contro alti dignitari della Politica del III Reich. 12° contro i generali in comando nella Campagna di Russia.

In totale, sono posti sotto processo 185 persone, 15 per diverse cause esclusi.

Alla fine dei 12 processi “minori” di Norimberga si hanno i seguenti verdetti: 35 imputati dichiarati non colpevoli; 97 condannati a pene detentive fino a vent’anni di carcere; 


sabato 26 aprile 2025

La memoria in Austria. Il Museo Militare di Vienna III Parte

 APPROFONDIMENTI

HGM

Hegresgeschichtliches Museum

 

Sala di Francesco Giuseppe e Sarajevo

(1867 — 1914)

Quadro storico

 

La sconfitta dell'Austria nella guerra contro la Prussia del 1866 ebbe come conseguenza la perdita di ogni influenza della monarchia asburgica sulla politica dei paesi tedeschi. Tanto più importante era quindi dare una struttura politica salda ai propri domini. Fra questi l'Ungheria fu quello più problematico. Dal periodo dei moti rivoluzionari del 1848 e del 1849 i paesi della Corona Ungherese - vale a dire l'Ungheria stessa, la Slovacchia, la Croazia e la Transilvania - avevano perso in parte le libertà valide fin allora, ed erano stati sottomessi ad una sorveglianza severa, sia civile che militare. Questa situazione non poteva durare. Dopo lunghissime trattative venne stabilito il cosiddetto “Compromesso” o “Ausgleich” del 1867, in cui vennero regolati ex novo i rapporti dei paesi della Corona Ungherese con gli altri dell'Impero. La monarchia asburgica venne divisa in due: paesi austriaci (Cisleitania) e i paesi della Corona Ungherese (Transleitania). Ogni parte dell'Impero doveva avere il suo governo e le sue rappresentanze parlamentari. Dal 1867 in poi vi erano solo tre settori, che rientravano nelle competenze del governo centrale; la politica estera, la politica finanziaria e la politica di difesa. Solo per questi settori esistevano dei ministri comuni. Per l'esercito il compromesso ebbe delle conseguenze vastissime. Da quel momento in poi c'era l'esercito comune imperial-regio (k.u.k.) e comune era anche la marina militare imperial-regia (k.u.k.). Parallelamente vi erano le milizie territoriali delle due parti dell‘Impero, quella regal-ungarica (k.u.) Honvéd, e quella imperial-regia (k.k.) “Landwehr"

 

Il periodo di pace dal1867 al 1914 venne interrotto solo da un maggiore evento militare, che passò alla storia austriaca come la Campagna di occupazione del1878. Allora le truppe austro-ungariche occuparono le province della Bosnia e dell'Erzegovina separate dall'Impero ottomano. Questa occupazione venne trasformata in annessione nel 1908. Inoltre l'Austria-Ungheria partecipò solamente in modo indiretto ai conflitti di potere politico in Europa. Nel 1879 strinse un patto d'alleanza con l'Impero germanico che nel 1882 fu allargata all'Italia. Per questo si parlò prima di duplice e dopo di triplice alleanza. Dal 1908 l'Austria-Ungheria fu trascinata sempre di più nei conflitti dell’area balcanica. Dopo alcuni decenni diventò evidente che il compromesso del 1867 non aveva portato ad una soluzione dei tutto soddisfacente per l'Impero asburgico e che si poteva venire incontro alle richieste di maggior libertà delle complessivamente 11 grandi nazionalità della monarchia danubiana, solo ristrutturando un'altra volta e in modo radicale l'Impero. La speranza che ciò si potesse realizzare venne associata in particolare alla persona dell’erede al trono Arciduca Francesco Ferdinando, cui l'Imperatore Francesco Giuseppe per ora non aveva affidato un incarico politico, bensì militare: in caso di guerra avrebbe dovuto assumere il comando supremo. Quando l'Arciduca nel 1914 si recò a Sarajevo, fu ucciso assieme a sua moglie da nazionalisti serbi la domenica del 28 giugno.

 

 


venerdì 25 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Percorsi di Ricerca Indici

ARCHIVIO


Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

 

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1945. Una vittoria amara. Glossario.

 

Il volume raccoglie i lemmi più significativi degli ultimi quattro mesi, quelli del 1945, della Guerra di Liberazione, con l’aggiunta di altri riferiti agli eventi più significativi conclusivi della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa i con alcuni di essi riferiti a terminologie particolari di uomini e mezzi di questo periodo.

  . 

F.to 17x24, Pagg, 202, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Aprile 2020

ISBN 78 88 99 822934, Euro 15, (Progetto 2016/3)

 

 





giovedì 24 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Glossario. 1945 Una Vittoria Amara.

 ARCHIVIO

Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

  DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1945. Una vittoria amara. Glossario.

 Il volume raccoglie i lemmi più significativi degli ultimi quattro mesi, quelli del 1945, della Guerra di Liberazione, con l’aggiunta di altri riferiti agli eventi più significativi conclusivi della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa i con alcuni di essi riferiti a terminologie particolari di uomini e mezzi di questo periodo.

 F.to 17x24, Pagg, 202, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Aprile 2020

ISBN 78 88 99 822934, Euro 15, (Progetto 2016/3)

 

 



mercoledì 23 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Compendio 1945 Una Vittoria Amara

 ARCHIVIO


Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

 

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1945. Una vittoria amara. Compendio.

 

Il volume tratta degli ultimi quattro mesi della Guerra di Liberazione, quelli del 1945,  fornendo una ampia sintesi degli avvenimenti conclusivi sia della campagna d’Italia che della seconda guerra mondiale in Europa. Riporta tutte le biografie dei Decorati al Valore Militare di Medaglia d’Oro del periodo considerato, suddivisi per i relativi fronti.

 

F.to 17x24, Pagg, 206, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Giugno 2022

ISBN 78 88 99 822910, Euro 15, (Progetto 2016/3)

 

 




martedì 22 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Glossario Dalla Speranza alla Delusione

 ARCHIVIO



 

Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

 

 

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1944. Dalla Speranza alla Delusione. Glossario.

 

Il volume raccoglie i lemmi più significativi dodici mesi, quelli del 1944, della Guerra di Liberazione, con l’aggiunta di altri riferiti agli eventi più significativi dell’anno preso in considerazione nonché alcuni riferiti  alla seconda guerra mondiale nei suoi variegati aspetti con alcuni di essi riferiti a terminologie particolari di uomini e mezzi di questo periodo.

 

F.to 17x24, Pagg, 174, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Ottobre 2022

ISBN 98 88 99 822675, Euro 10,, (Progetto 2016/3)

 

 

 



lunedì 21 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Compendio 1944 Dalla Speranza alla Delusione

 ARCHVIO



Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1944. Dalla speranza alla delusione Compendio.

 

Il volume tratta dei terribili dodici mesi della Guerra di Liberazione fornendo una ampia sintesi degli avvenimenti, proposti nel quadro dei fronti della Guerra di Liberazione, in cui il Compendio è articolato. Riporta tutte le biografie dei Decorati al Valore Militare di Medaglia d’Oro per tutto l’anno 1944, suddivisi per i relativi fronti.

 

F.to 17x24, Pagg, 238, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Aprile 2022

ISBN 9888 99 822675, Euro 10, (Progetto 2016/3)

 



domenica 20 aprile 2025

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 1945 Glossario 1943 Il momento delle scelte

 ARCHIVIO

Massimo Coltrinari, Osvaldo Biribicchi

 

 DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

1943. Il Momento delle scelte. Glossario.

 Il volume raccoglie i lemmi più significativi dei primi cinque mesi della Guerra di Liberazione, con l’aggiunta di altri riferiti alla caduta del fascismo ed al governo Badoglio nonché alcuni riferiti sia alla seconda guerra mondiale che alle guerre combattute dalla Forze Armate Italiane dal 1935 in poi, con alcuni di essi riferiti a terminologie particolari di uomini e mezzi di questo periodo.

 F.to 17x24, Pagg, 157, Carte, Illustrazioni, Casa Editrice Archeoares – Viterbo, Ottobre 2020

ISBN 978 88 99 822538, Euro 15,, (Progetto 2016/3)